domenica 26 novembre 2017

L'amica geniale di Elena Ferrante



L’amica geniale di Elena Ferrante è un romanzo che offre tanti spunti di interesse, in maniera particolare quando lo si rilegge e, non essendo ormai tanto presi dall’intreccio, ci si può soffermare sullo stile, soprattutto su tutte le riflessioni sul linguaggio letterario che compaiono lungo l’intera opera.





Ci sono poi tanti aspetti veramente riusciti, tra cui spiccano le pennellate d’epoca, cioè tutti quei riferimenti alle abitudini della vita quotidiana e ai nuovi oggetti che fanno capolino in quegli anni. Tutto ciò permette al lettore di affacciarsi alla Napoli degli anni sessanta, un periodo in cui sia la guerra che il dopoguerra si fanno ancora notare, ma anche ci si avvia verso il boom economico italiano.




Comunque ciò che ci fa immedesimare di più è il rapporto di amicizia tra Elena Greco e Raffaella Cerullo, anzi tra Lenù e Lila, tutte e due amiche geniali l’una dell’altra. Non possiamo fare a meno che ricordare le avventure trascorse durante la nostra infanzia, delle avventure che avevano come denominatore comune l’essere sempre accompagnati da un amico o da un’amica del cuore, un complice, un compagno di avventure a cui si voleva bene e si augurava il meglio e con cui allo stesso tempo si gareggiava, sia nei giochi che nelle vicende della vita. 

L’infanzia è anche la prima volta che ci si avvicina alla lettura, quindi si è soliti mantenere una sorta di intesa speciale con la prospettiva e la voce dei personaggi più piccoli. In passato abbiamo letto e amato Montedidio e Il bambino che collezionava parole. Stavolta è la prima volta che scegliamo un libro la cui voce narrante appartiene a una bambina. Ci si affeziona subito alla piccola Elena. Per fortuna, L’amica geniale è il primo romanzo della tetralogia napoletana di Elena Ferrante, quindi vi consigliamo di leggere il resto dei romanzi della serie per l’anno prossimo. Anch’essi sono belli lunghi, quindi mettiamoci al lavoro :)





venerdì 5 maggio 2017

I gialli del vicequestore Rocco Schiavone (Antonio Manzini)





 


All'ultimo incontro del club siamo tornati nel Bel Paese per finire questo nostro giro dell'Italia delle Italie. Più di preciso abbiamo conosciuto la bellissima -ma sovente dimenticata-  Val d'Aosta, dalla mano del vicequestore Rocco Schiavone, la vincente creazione letteraria di Antonio Manzini. 


Intervento di Antonio Manzini al Festival di Letteratura di Mantova


Questi gialli di costume ambientati a cavallo tra Roma e la Val d'Aosta danno veramente del filo da torcere. Da una parte, abbiamo una sorta di scontro di civiltà tra Roma e Aosta: Rocco Schiavone, romano DOC, è in trasferta ad Aosta. Lui la vive come un vero e proprio esilio. Soffre più di Dante, si potrebbe dire.


Le reminiscenze letterarie non finiscono qui però. Senz'altro, uno dei pregi stilistici di Manzini sono le descrizioni esopiche: una galleria di donnole, orsi, gnu e compagnia bella circonda il vicequestore. Dopo aver letto i libri, abbiamo fatto il confronto con il cast della serie televisiva e siamo riusciti a riconoscere diversi personaggi senza aver visto una sola puntata!


Infine, da bravi lettori, mentre leggevamo i diversi romanzi, abbiamo notato l'influsso di Camilleri sull'uso della lingua e sull'importanza della scelta delle parole. Inoltre, le pennellate di italianità che permeano questi gialli di costume ci hanno permesso di affacciarci alla vita quotidiana in un paese che amiamo. Abbiamo pure scoperto delle similitudini tra la Val d'Aosta e la Galizia, come il rascard e la grondella, vale a dire l'hórreo e la queimada valdostani ;-)


 



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In seguito potete consultare la scheda di lettura dei gialli del vicequestore Schiavone.


1. La lettura

- Com’è stata la tua esperienza di lettura?

- I titoli dei libri

- Cosa ti è piaciuto di più?


2.  Identikit del protagonista

- Prova a riassumere Rocco in una frase o in una parola

- Ti sta simpatico il protagonista? Ti fa pensare ad altri poliziotti letterari?

- Le rotture di coglioni di Rocco Schiavone

- Il rapporto con Marina






3. Un commissario romano in Val d’Aosta

- Secondo te, qual è il genere di questi romanzi?

- Lo stile e le pennellate di italianità

- Camilleri docet: il peso della lingua e delle parole

- La scelta (e l’influsso?) dei luoghi


4. La galleria dei personaggi

- Che personaggio ti è piaciuto di più?

- Donnole, orsi, gnu e compagnia bella: le descrizioni esopiche

- I personaggi femminili

- Provate a completare in gruppo la biografia dei personaggi

- Il confronto con la serie televisiva



5. E inoltre …

- Consiglieresti questo libro?

- Ti fa venire in mente altri libri? Un libro tira un altro: se ti sono piaciuti i gialli del commissario Schiavone, ti piacerà ...

- Se tu potessi scegliere, cosa metteresti sulla copertina?

- Punteggio da 1 a 10

















sabato 8 aprile 2017

ll bambino che collezionava parole di Juan Pablo Villalobos






Nell’ultimo incontro dei Segnalibri abbiamo fatto un salto in America Latina con Il bambino che collezionava parole, la geniale opera prima di Juan Pablo Villalobos con cui il romanziere di Jalisco inaugura il suo trittico del Messico. L’anno scorso avevamo deciso di leggere almeno una traduzione all’anno e stavolta è stato il turno di questo eccellente scrittore messicano che poco fa ha vinto il Premio Herralde con un altro suo romanzo ambientato ormai a Barcellona.



Leggere questa traduzione non solo ci ha permesso di accedere alla letteratura universale attraverso la lingua italiana, ma anche di mettere a confronto due società, quella messicana e quella italiana, che sembrano così lontane l’una dall’altra e che invece abbiamo scoperto che hanno tanto in comune.






Due società, due mondi in cui si può ritrovare il meglio, come l’amore per il cibo o la ricca eredità di una civiltà antica, ma capace allo stesso tempo del peggio, come la clamorosa collusione tra criminalità e istituzioni, la violenza, l’orrore della quotidianità.


Nell’incontro che si è tenuto a fine marzo con gli studenti dei livelli intermedio 2 e avanzato (a fine aprile ce ne sarà un altro con gli studenti dei livelli basico e intermedio 1) si è  analizzato lo stile del libro, in particolare la prospettiva e il linguaggio di Tochtli, il bambino protagonista, oltre che dell’ambiente in cui è costretto a crescere. Abbiamo anche parlato del resto dei personaggi, come Yolcaut o Mazaztin, e per la loro interpretazione ci siamo valsi di un dizionarietto nahuatl per capire meglio l’importanza dei nomi in questo romanzo.


Yolcaut

Mazaztin


Se siete interessati, alla fine del post potete consultare la scheda di lettura de Il bambino che collezionava parole.


Infine, l’aspetto della traduzione e della mediazione culturale ci è sembrato particolarmente interessante. Infatti, Il 28 aprile alle 10:30 in aula 7 terremo una videoconferenza con Thais Siciliano, la traduttrice de Il bambino che collezionava parole in italiano. In questa videoconferenza Thais Siciliano ci parlerà del suo percorso professionale in genere e in particolare della sua eccellente traduzione del romanzo di Juan Pablo Villalobos.





Ci si vede quindi il 28.

A presto!



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Il bambino che collezionava parole (Juan Pablo Villalobos)


1. La lettura

- Com’è stata la tua esperienza di lettura?

- È la prima volta che leggi una traduzione in italiano?


2. Lo stile

- Se l'autore avesse scelto un altro punto di vista…

- Ti piace lo stile dell’opera? Come lo definiresti?

- Gli aforismi di Tochtli


3. I personaggi

- Che personaggio ti è piaciuto di più?

- L’importanza dei nomi

- I personaggi femminili


4. I luoghi e i tempi

- Quando e dove si svolge la storia?

- L’immagine del Messico: cosa ti ha colpito di più?

- Ci sono degli elementi in comune tra il Messico e l’Italia?

- Al di là del libro: i riferimenti culturali


5. La traduzione

- Il titolo
- Fievel conquista il West
- Cowboy messicani
- I veri uomini
- L’argento
- Galiziani e mangiapaella


6. La fine del libro

Cosa pensi della fine del libro? Cosa accadrà ai personaggi dopo la fine del libro?


7. E inoltre …

- Consiglieresti questo libro?

- Ti fa venire in mente altri libri? Un libro tira un altro: se ti è piaciuto Il bambino che collezionava parole, ti piacerà ...

- Prova a riassumere il libro in una frase o in una parola


- Se tu potessi scegliere, cosa metteresti sulla copertina?

- Punteggio da 1 a 10
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